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La Soia è una pianta annuale originaria dell'Asia centro-orientale. Nella seconda metà del XX secolo ha avuto un notevole sviluppo. Gli Stati Uniti sono il maggiore produttore mondiale. In Europa è coltivata soprattutto in Francia e Italia (circa 200.000 ettari; nel 1990 erano circa 400.000). E' una delle più importanti piante alimentari per la ricchezza dei semi in olio (18-20%) e, soprattutto, in proteine (40%).

La Soia è una pianta erbacea annuale, estiva, interamente coperta di peli bruni o grigi, alta da 70 a 130 cm, a portamento eretto o cespuglioso.  Le radici sono colonizzate da uno specifico simbionte (Rhizobium japonicum).  I fiori, di colore bianco o viola, sono caratterizzati da fecondazione autogama. Non tutti danno luogo a frutti fertili: si ha, infatti, una elevata percentuale di aborti. I frutti sono baccelli villosi, appiattiti, penduli, contenenti 3-4 semi. I semi hanno un peso oscillante tra 50 e 450 mg (100-200 nelle cultivar da olio). L'olio e le proteine sono concentrati per la massima parte nei cotiledoni.

Nell'avvicendamento la soia ha il ruolo di pianta miglioratrice della fertilità del suolo: è tipica pianta da rinnovo a ciclo primaverile-estivo. Negli ordinamenti colturali irrigui, la soia serve a interrompere la coltura ripetuta del mais. Con le sue varietà precocissime la soia si presta anche ad essere fatta in coltura intercalare, dopo colture che liberano presto il terreno (pisello da industria, orzo da insilamento), con semina entro metà giugno. La soia, se normalmente nodulata, è in pratica autosufficiente per l'azoto. La concimazione quindi deve essere basata sul fosforo (80-100 kg/ha) e potassio nel caso di terreni carenti. L'epoca di raccolta in Italia cade in settembre nel caso di coltura principale, in ottobre avanzato nel caso di coltura intercalare.

Parametri chimico-fisici:

- Numero di iodio (gl2/100 g): 117-143

- Numero di cetano: 35-40

- Potere calorifico superiore (MJ/kg): 38,9-39,6

- Viscosità (cSt): 34

- Punto di infiammabilità (C°): 254