L'olio vegetale puro è incluso nell'elenco dei biocarburanti ai sensi della Direttiva 30/2003/CE.
Le principali colture oleaginose nei climi temperati sono il colza, il girasole e la soia. Quest'ultima è utilizzata per l'estrazione degli oli vegetali soprattutto negli Stati Uniti, in Europa prevale l'impiego del colza e del girasole. Nei climi mediterranei acquistano interesse anche altre specie appartenenti alla famiglia delle Brassicaceae come Brassica carinata e Crambe abyssinica.
L'olio combustibile vegetale può essere ulteriormente trasformato in biodiesel, il quale è anch'esso un biocarburante ai sensi della Dierettiva 30/203/CE.
L'importanza dell'avvio della filiera degli oli vegetali
L'utilizzo degli oli vegetali in impianti di cogenerazione consente di ottenere dei rendimenti interessanti:
- 40-45% di rendimento in energia elettrica;
- oltre 20% sino al 40% di rendimento in energia termica.
La maggior cooperazione tra il comparto agricolo e l'industria della trasformazione per l'incremento del valore aggiunto dei prodotti agricoli è uno degli obiettivi perseguiti dai nuovi PSR (2007-2013). La ricaduta sul sistema agricolo è rappresentata dalla possibilità di produrre nuove colture oleaginose o zuccherino-amidacee per rendere disponibile, a livello locale, il biocombustibile da utilizzare successivamente in gruppi elettrogeni collegati alla rete con recupero del calore dei gas di scarico.
Inoltre l'utilizzo in impianti di cogenerazione di media-piccola taglia (<1 MW) è auspicabile nell'ottica di decentralizzare la produzione energetica.